lunedì 7 luglio 2014

Non aprite quella porta!

Tutto quello che vorresti dire a chi ti si avvicina subito dopo il parto è: "Allatto. Dorme. Ride. Dimagrirò." e ovviamente ci sono una certa quantità di variabili che non ti consentono di farlo. Le dinamiche più pericolose però non si scatenano in casa e non sono il sonno perso, il pianto e il caos, ma prendono forma nelle perversioni di chi sta oltre l'uscio di casa.
Chi vuol sapere e ti interroga ogni giorno sull'andamento di ogni pasto, sonno, rendimento intestinale; chi vuole esserci e ti bussa alla porta senza invito un giorno sì e uno anche; chi ti vuole ostinatamente aiutare senza che ciò sia stato richiesto e questa di tutte è la peggiore, perché mediamente non si è in grado di spiegare che una mamma - anche la più timida e introversa - sotto l'effetto stupefacente degli ormoni riesce a farsi scivolare fuori le richieste più inaspettate e pertanto chiede e se non chiede è perché non vuole e non volere non significa schifare. 
Una mamma sa esattamente cosa le serve e se avverte la necessità di rimanere in casa a fissare il ferro da stiro con lo sguardo da Harry Potter può farlo. Se invece ritiene di non possedere alcun potere magico che le permetta di allattare e stirare insieme e vuole qualcuno che lo faccia al posto suo, vi assicuro, che lo dirà e chiamerà la mamma? La suocera? La badante rumena del vicino di casa? Oppure - udite udite - lo dirà al marito, compagno, fidanzato, amante. (Perché anche gli uomini possono stirare senza che questo causi loro sterilità, ma questa è un'altra storia e peraltro troppo lunga da affrontare.)

Il punto è che rimanere seduti in panchina alle volte sembra impossibile. C'è questo tenero frugoletto che si ciuccia il pollicce e che vorresti a tua volta ciucciare come una golia. E ti sembra così difficile stare lì ad aspettare e pretendi che questi neo genitori capiscano. E invece no. Non sono tenuti a capire. L'unico obbligo che hanno è quello di dedicarsi al loro nuovo capitolo di vita comune. Date loro il tempo di bussare alla vostra porta, lo faranno - ve lo assicuro - ma solo se non vi troveranno appesi come dei ragni al loro citofono. Perché nel puerperio la regola è una sola: tutto quello che non ci fa stare bene è di troppo.
Ci possono volere settimane, addirittura mesi, ma è una questione di spazi vitali. Guardate gli animali, quanti lupi ricevono la visita di altri lupi che passano a leccare la testolina al lupetto? E se una volta la nuora viveva con la suocera e digeriva il peggio o il meglio di questa convivenza, non è di interesse comune, perché ogni generazione ha le sue privazioni e le sue libertà e non tutto ciò che veniva fatto prima deve essere ripetuto negli anni a venire e finché morte non ci separi.
Quindi, cari mariti che durante l'allattamento non sapete come occuparvi il tempo e vi immusonite sulla poltrona scomoda del salotto, indossate le vesti da guardia svizzera, imbracciate il fucile e mettetevi alla porta a spiare chi si inerpica coraggioso lungo il vialetto, comunicatelo alla compagna e accettate con noncuranza qualsiasi verdetto, se vi dirà di sparare, sparate! Se invece siete troppo buoni d'animo e non ve la sentite di concimare troppo le piante del vicino, imbracciate con la stessa noncuranza l'asse da stiro! Ci saranno meno incomprensioni, meno insistenze, meno sensi di colpa, meno spargimenti di sangue, ma soprattutto più pantaloni con la riga a doppia corsia, che non saranno eleganti ma è un attimo farli diventare di tendenza.

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