Una mamma esce dal puerperio con la carta di
credito tatuata in fronte. A pochi giorni dal parto la pupilla di una neomamma inizia
a dilatarsi pericolosamente, la sete di shopping si fa sentire già dopo sette
giorni di reclusione e si inizia così ad assumere lo sguardo
acquoso di chi comprerebbe anche dodici
kg di sarde pur di poter
frequentare la cassa di un qualsivoglia negozio. Per risultare più convincente
ci si trova a maneggiare il pescetto dichiarando a gran voce: “mi hanno detto che fa tanto bene
al bambino”. Si riesce a pascolare tra gli scaffali della farmacia con la
stessa morbosa intenzionalità con cui prima ti aggiravi tra i saldi
di fine stagione. Che sia un ciuccio o un miniclistere, la busta di carta tra
le mani vibra seguendo il ritmo del muscolo cardiaco e corri a casa con l'insensata voglia di scartabellare
le istruzioni d'uso. Perché non esiste un solo oggetto destinato ad un
elementare quanto adorabile frugoletto che non riporti norme e dettami da
studiare con estrema attenzione. In alcuni casi ci vuole una preparazione
magistrale e non basta un solo utilizzo - no - alle volte ti incroci con missioni impossibili che nonostante l'impegno e
l'ostinazione rimarranno tali.
Il Papi ogni volta che affronta il montaggio del lettino da campeggio straccia con disprezzo la laurea in ingegneria, si rimangia le ore spese davanti ai Lego Technic, assume l’espressione da maestro Shifu e si trancia di netto due falangi.
Il Papi ogni volta che affronta il montaggio del lettino da campeggio straccia con disprezzo la laurea in ingegneria, si rimangia le ore spese davanti ai Lego Technic, assume l’espressione da maestro Shifu e si trancia di netto due falangi.
All'inizio credevo fosse l’inesperienza il generatore di ogni
caos, poi ho capito che facciamo
parte di un disegno più grande. Ad ogni articolo acquistato - complicatissimo
da montare, da utilizzare e perennemente impossibile da aggiustare - ne segue generalmente un altro che
ha le caratteristiche opposte. E' come se ti regalassero la settimana
enigmistica senza le soluzioni dei cruciverba e poi però ti proponessero di
acquistare quella con le caselle già
compilate. Ti dicono che è tutto frutto di una normalissima evoluzione,
bene, io non ci credo e da
cialtrona di prim'ordine affermo
con convinzione che il male si annida esattamente là dove noi
versiamo ogni anno le nostre migliori mensilità: dentro gli occhi di tuo figlio.
E' per questo che ti ritrovi ad acquistare un
passeggino che monta gli stessi pneumatici di un suv e poco importa se per
farlo entrare in auto deve essere smontato in trentadue pezzi distinti, sei
talmente obnubilato da quelle pupille
color amore che accetti di
pagarlo in ottantadue comode rate pur sapendo che inizierai ad odiarlo nel giro di poche ore.
In realtà poi passa - dicono - o comunque tutto si ridimensiona
perché quell’impulso da serial killer negli anni si attenua - dicono. Ci possono
volere mesi (alle volte anni), ma l’accumulo da bimbomania a un certo punto
cessa - dicono. E
così improvvisamente un bel giorno il fattorino smette di suonare al
citofono, tuo marito riprende a parlarti senza più nutrire gelosie insensate
verso il corriere magrebino, e tu alla sera ti assopisci lentamente sul
divano e non più davanti all’applicazione di Amazon.
Può essere. Ci voglio credere. Anche perché
ho visto che c'è una vendita online di scarpine davvero deliziose, quelle
col plantarino interno, e di un pellame che sembra fatto apposta per garantire
il massimo comfort al piede del Polpetta e - si
sa - con i piedi dei bambini
non si può affatto scherzare, quindi mi sa che le compro. Ora. Tanto domani mi passa. Dicono.
Nessun commento:
Posta un commento