martedì 3 giugno 2014

Italia-Germania 1-1






Un figlio genera confronti tra femmine esattamente come una partita di calcio genera confronti tra maschi. Con l'unica variante che i maschi - a loro modo - se la fanno passare, mentre le femmine si trasformano in serial killer. Io, appartenendo alla specie più pericolosa, non sono immune alla questione, però questa mattina, mentre scaricavo il Polpetta al parco giochi sono riuscita ad affrontare un conflitto culturale senza sentirmi in dovere di indossare la calzamaglia da Kill Bill.
Il fil di vento che batteva le lenzuola di casa mi ha indotta ad infilare berretto, felpa, e calzettoni al Polpetta che si è trovato così a pascolare come un samurai carico delle peggiori intenzioni.
Sull'altro lato del parco due occhi azzurri e un fascio di capelli biondo platino rotolavano scalzi tra un passo malmesso e una buca del terreno, mentre una giovane mamma altrettanto bionda se ne stava seduta tranquilla a blaterare segnali in un tedesco dall'insolita intonazione neomelodica.
Il Polpetta, invece, si avventurava tra i cavallini e gli scivoli colorati con il peso inopportuno di un'ombra che ogni due passi si raccomandava a tutte le madonnine del bosco: "vai piano! stai attento! guarda che cadi!"E lui, ubbidiente, ad ogni avviso cadeva.
La tedesca, dalla sua panchina, ci guardava. Seria.
E proprio quando il dubbio di una certa inadeguatezza materna iniziava a strisciarmi sotto la felpa dai dodici strati antivento, la giovane madre in canotta e sandaletti muoveva la sua prima stilettata.


"quanto ha?" (seduta)
"15 mesi" (correndo)
"oh! come il mio! Ferrrrdinand è nato il 20 febbraio." (seduta)
"oh! beh! no! il mio è nato quasi un mese dopo, CARA..." (correndo)

Perché quando sei in questo preciso periodo della "loro" vita, TU - madre, che contabilizzi ogni loro gesto dentro un registro foderato di seta - sai benissimo che in quattro settimane possono farsi crescere tre denti, emettere dodici suoni diversi (indecifrabili ma bellinidamorire), camminare, strisciare come un vietcong, imparare a scardinare la wii, scaricarti il cellulare, scaccolare se stessi, il padre e il vicino di casa, sgusciare fuori dal passeggino, aprire gli armadi, nascondersi nei cassetti... quindi chi osa dire che sono "uguali" MENTE! E, al tuo cuore spugnoso, risulterà solo un essere MESCHINO!

In realtà i due nani di diverso avevano ben poche cose, a far la differenza era la femmina che si tiravano appresso. C'è da dire, per discolpar me stessa, che la biondissima in questione ha mostrato il primogenito, tale Guenther, solo dopo qualche minuto e questo mi ha sollevata da ogni forma di melodramma esistenziale. Perché se al primo figlio misuri il brodo in ml, al secondogenito riusciresti a far mangiare una scaloppina di cartone.

E questo a casa mia si chiama fuorigioco.
Al transitar dei due pargoli sui loro mezzi a tre ruote, i piccoli ominidi si sono scambiati la bava in una convincente strisciata di mano. Perché, pur con un mese di differenza, entrambi erano già in grado di ignorare la femmina che - tenera - pascolava al loro fianco.
Corner. Calcio. Gol.

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