lunedì 1 settembre 2014

Uno per tutti, tutti per Uno. (fenomenologia dell'amore virale)

Non so voi, ma noi si divide sempre tutto in tre. Dividiamo in tre il pane, l'acqua e il raffreddore, se poi è accompagnato da febbre, beh, allora si applica il lusso della divisione a scaglioni di tempo: oggi io, domani tu e così via.
Potrei farne una teoria scientifica, tanto qualche buon'anima che prende per buono quello che scrivo io in questo mondo balengo ci deve pur essere.
Bene. Il Polpetta è quasi giunto al suo lustro e mezzo e quindi posso parlare con nozioni di causa, sempre che il virus della coincidenza non si sia preso gioco di me in questi mesi costellati di termometri, tiramuco, supposte e simpatici grannellini omeopatici di cui non parlerò, perché non so mentire.
Ricordo ancora quando mi hanno venduto il Papi, all'epoca ventenne dai capelli mechati, come un giovane stallone dal fisico imperturbabile. Ricordo di quando mi chiese, con aria innamorata e, oserei dire, vagamente interessata: "amore, cos'è un'emicrania?" e ricordo molto bene di quando arrancavo tra i miei malesseri mensili e lui mi fissava sviscerando l'empatia di un gambero di fiume. Era giovane, aveva tutta la vita davanti, ma soprattutto il Polpetta non lo incrociava neppure in sogno.
Ora. Al secondo giorno di tosse del Polpetta, il Papi crolla come un albero dell'Amazzonia sotto i colpi del machete e te lo ritrovi così che boccheggia dentro al letto col colore tipico di chi è prossimo all'imbalsamazione.
Al terzo giorno, poi, mi ammalo io. Fisso come la morte. E la mia è la malattia del guerriero.
Un tempo - sempre per cadere nel nostalgico - mi spalmavo dentro al letto ed invocavo la mamma e allungavo il brodo fin oltre il termine, perché una come me di starsene sotto la coperta a guardare il festival di Sanremo con la scusa dell'influenza - posso dirlo senza vergogna - non ne ha mai abbastanza.
Ora. Al primo sintomo di febbre spalanco l'armadietto dei medicinali e apro la rassegna stampa dei bugiardini. Alla voce allattamento tutti mi cazziano e quindi ovviamente non prendo nulla, però - lo ammetto - ci provo tutte le volte. Perché l'idea di stare male e nel contempo di dovermi occupare di tutto il contorno un po' mi spaventa e allora cerco il mago della lampada dentro tutti quei flaconcini colorati. Ma niente, non esce nessuno dal blister del paracetamolo e allora mi incammino sospirando verso il resto della ciurma che sguazza dentro al proprio muco come una nave dentro la tempesta.
Vi risparmio la descrizione del passato natale, dove la gastroenterite aveva raso al suolo il menù di mia suocera. Ventisei portate, più contorni, buttate alle ortiche e una suocera in analisi fino all'Epifania.
Del resto io e il Papi non siamo sposati e il Polpetta fa da promemoria ogni sacrosanto giorno, come un postit appeso in fronte, ci ricorda che non basta il mutuo a unirci nel bene e nel male, che la condivisione familiare è fatta anche di massaggi al pancino fino a notte fonda, io a te, tu a me e lui a noi.
Le mani sono sei, gli scambi di favori procedono per moltiplicazione.
E così ti ritrovi a tirare la ciabatta verso il gas, a metter su l'ennesima camomilla per un Papi che la vuole zuccherata ma non troppo, calda ma non troppo. E poi porgi la tetta al Polpetta e ti lasci scardinare un orecchio purché cada in un sonno profondo. E poi ti misuri la febbre e scopri che è scomparsa, che sei guarita e che non hai avuto neppure il tempo di rendertene conto, che il mago della lampada è venuto in tuo aiuto e che non era nascosto nei meandri di nessun flacone, ma ce l'avevi dentro tu, bastava solo sfregarti un po'. Lì dietro, in mezzo alle scapole, dove dall'altra parte batte il cuore.

2 commenti:

  1. ho sorriso leggendo il tuo post naturalmente trovandomi nei tuoi panni... e... pensa quando "il polpetta" sono 2... che non solo il malanno fa il giro ma fai in tempo a riprendere il giro anche se il giro precedente non è concluso... sigh sigh

    http://50sfumaturedonna.blogspot.it/

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  2. grazie! è per questo che temo i risultati delle moltiplicazioni... adesso vado a guardarmi anche il tuo blog! ;-)

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