martedì 19 agosto 2014

Io sto con Daniza. Perché essere mamma non è un reato. #iostocondaniza


Vivo tra i monti, i funghi li guardo come guardo i fiori, posso quindi capire chi naviga tra i boschi come una barchetta in mare aperto. Capisco anche chi ci vive nei boschi, o almeno provo ad allargare il mio campo visivo e a mettermi a fissare ogni spazio, senza morbosità, ma con quel piglio curioso che hanno i cuccioli. Chiudo gli occhi.
Ok. Ci sono.
Mi volto, e vedo la mia mamma, imponente come una nave e mi sento bene, annuso l'aria e lei è lì con me. Sempre. Questo penso, da cucciolo d'orso. Non penso che da grande dovrò percorrere chilometri in solitaria, non considero il fatto che poi la mamma si allontanerà lasciandomi pronto ad affrontare la vita. Non penso che gli uomini mi vedono come qualcosa da avvicinare, o da allontanare. Gli uomini. Quelli grandi.
Forse se incontrassi un bambino lo annuserei e forse anche lui mi annuserebbe. Perché tra cuccioli è così. Gli uomini. Quelli piccoli.

Io sto con Daniza, perché se la incontrassi lungo i sentieri di un bosco me la darei a gambe levate, pur sapendo che è consigliabile stare fermi. Perché forse pure lei, se vedesse come vado in giro conciata, scapperebbe su per il pendio opposto. Perché dovremmo tutti toglierci di dosso quella bella piega fatta col phon e vivere più a fondo il nostro essere un po' selvatici, arruffati, primari in tutto. E' lì che la vita prude, dove ci si allontana da tutto, dalle regole, dall'educazione, dalle decisioni ferree, dalle curiosità morbose. E' lì che Daniza vive, in quel punto preciso in cui la vita pulsa. E io tifo per lei, perché anche lei è stata colpita dalla mammamorfosi, perché anche lei per i suoi cuccioli darebbe la vita e perché il Polpetta con il suo orso ci va a nanna e per il suo orso graffierebbe il naso a qualsiasi essere umano. Perché gli animali sono come i bambini, difendono ciò che sentono proprio e lo fanno a qualsiasi costo e forse questa è la prima regola della vita, quella che ci sfugge e di cui troppo spesso ci dimentichiamo in nome delle buone maniere.
E io che sono una cialtrona, una maleducata, una che se ne fotte delle regole, una che vive, posso dirlo un'altra volta ancora: #iostocondaniza

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